I consigli dell’Igiene Pubblica per la prevenzione degli impianti idrici non utilizzati durante la pandemia da Coronavirus
I provvedimenti normativi adottati nel corso dell’epidemia da Coronavirus hanno sospeso o ridotto la frequentazione delle strutture turistico-ricettive, cosiccome di molti edifici ad uso civile e industriale, come le scuole di ogni ordine e grado, gli impianti sportivi, le attività commerciali e di ristorazione, i centri sportivi e ricreativi. Questo potrebbe aver determinato la stagnazione di acqua nelle reti di distribuzione interna degli edifici, favorendo la crescita della Legionella Pneumophila, un batterio responsabile dello sviluppo di polmoniti in presenza di particolari fattori di rischio individuali.
L’Istituto Superiore di Sanità ha perciò realizzato delle Linee guida integrative per la gestione in sicurezza della riapertura nell’ottica di prevenire l’insorgenza di polmoniti da Legionella.
Le linee guida prevedono, per quegli edifici che sono rimasti chiusi per più di un mese, una serie di attività straordinarie di controllo, quali, ad esempio:
- Pulizia, disincrostazione ed eventuale sostituzione di tutti i terminali di acqua calda e fredda;
- flussaggio adeguato dei terminali idrici;
- verifica del mantenimento di un’adeguata temperatura a livello dei terminali idrici e a vari livelli del sistema di distribuzione;
- verifica del mantenimento di adeguati livelli di disinfettante a livello dei serbatoi di stoccaggio, dei punti sentinella e dei punti di erogazione dell’acqua poco utilizzati;
- attività di controllo straordinario di torri di raffreddamento, unità di trattamento aria, vasche idromassaggio prima della riattivazione.
Per ulteriori approfondimenti, l’intero documento è scaricabile accedendo al sito dell’Istituto Superiore di Sanità tramite il seguente link:
I dati del contagio da COVID -19 degli ultimi giorni danno il quadro di una situazione che sta migliorando, ma l’emergenza non è terminata ed oggi è fondamentale che ognuno di noi metta in atto tutte le misure di prevenzione e protezione dal contagio. Proteggendo noi stessi proteggiamo gli altri, mai come oggi, nella distanza che dobbiamo garantire dalle altre persone, siamo legati a loro.
Oggi celebriamo, come ogni anno da molti anni, la Giornata Mondiale dell’Igiene della Mani, prima misura di igiene essenziale per prevenire il contagio, con un breve vademecum per tutti.
IGIENE DELLE MANI
Le mani vanno lavate spesso, anche quando non sono visibilmente sporche, in casa e fuori casa.
Le mani devono essere sempre lavate/igienizzate
- Prima di mettersi la mascherina e dopo essersela tolta
- Quando si toccano superfici che sono frequentemente toccate da altri
- Prima di mangiare
- Prima e dopo aver preparato da mangiare
- Dopo aver tossito o starnutito
Il lavaggio con acqua e sapone deve durare almeno 60 secondi.
Se non ci sono le condizioni di lavaggio con acqua e sapone le mani vanno igienizzate con apposita soluzione idroalcolica, strofinandole accuratamente per almeno 20 secondi
USO DEI GUANTI. OPPORTUNITA’ E RISCHI
L’uso dei guanti, aiuta a prevenire le infezioni solo seguendo precise regole, diversamente questo dispositivo di protezione può diventare un veicolo di contagio. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) fornisce indicazioni ben precise per il giusto utilizzo.
- I guanti non sostituiscono la corretta igiene delle mani,
- devono essere cambiati ogni volta che si sporcano,
- devono essere eliminati al termine dell’uso nei rifiuti indifferenziati;
- non devono mai venire a contatto con bocca, naso e occhi;
- non devono mai essere riutilizzati,
- prima di indossarli e dopo averli tolti devono essere lavate o igienizzate le mani
- sono necessari in alcuni contesti lavorativi, ad esempio per il personale addetto alla pulizia, alla ristorazione o al commercio di alimenti. Sono indispensabili nel caso di assistenza ospedaliera o domiciliare a malati e devono essere eliminati appena conclusa tale attività.
L’Azienda USL di Imola ha scelto di vietare a chi entra in Ospedale di indossare guanti, perché non è possibile verificare che siano stati indossati secondo le regole corrette e pertanto costituiscono un potenziale rischio.
DISTANZIAMENTO SOCIALE
In ogni occasione della nostra vita quotidiana è necessario mantenere la distanza di almeno un metro da altre persone, sia negli spazi chiusi che all’aperto. Questa è una misura fondamentale di prevenzione per evitare il contagio da coronavirus, virus trasmesso attraverso i droplets (goccioline di saliva) che in genere raggiungono questa distanza se una persona sta parlando normalmente.
Se si ritiene di essere una persona a rischio, magari per il lavoro che si svolge, è bene stare distanziati anche dai propri conviventi.
MASCHERINE
La mascherina va utilizzata nei locali aperti al pubblico e nei luoghi all’aperto laddove non sia possibile mantenere il distanziamento di un metro.
L’uso della mascherina non esclude il mantenimento del distanziamento sociale.
L'utilizzo generalizzato della mascherina quando si prevedono contatti ravvicinati ha un duplice vantaggio: se una persona è portatrice asintomatica del virus non contagia altre persone perché i droplet si fermano all'interno della mascherina; se una persona è esposta la mascherina è in grado di limitare grandemente il rischio di contagio.
Quali mascherine
I cittadini possono indossare mascherine chirurgiche o mascherine di comunità.
Le mascherine chirurgiche, monouso, sono composte da tre strati di tessuto-non tessuto: quello esterno è idrorepellente, quello più interno è antibatterico, il terzo è anallergico per evitare abrasioni sul volto di chi lo indossa.
Le mascherine di comunità, monouso o lavabili, devono essere in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera. Al contempo devono garantire comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate a coprire la parte del viso che va dal mento alla zona sopra il naso.
Bisogna seguire attentamente le indicazioni di utilizzo per fare in modo di non renderla inutile e pericolosa per sé stessi e per gli altri.
Le mascherine di comunità lavabili vanno lavate a 60 gradi con detersivo comune seguendo le istruzioni del produttore per il numero massimo di lavaggi a cui può essere sottoposta.
Modalità per indossare la mascherina:
- togliere ogni monile e oggetto personale;
- lavarsi le mani con acqua e sapone o soluzione alcolica;
- controllare l’integrità della mascherina e non utilizzarla se non integra;
- indossare la mascherina prendendola dalle estremità laterali;
- coprirsi naso e bocca distendendola bene in modo che aderisca al volto;
- evitare di toccare la mascherina mentre si indossa e nel caso lavarsi le mani.
Modalità per togliersi la mascherina:
- evitare qualsiasi contatto tra la mascherina potenzialmente contaminata e il viso, le mucose o la cute;
- rimuovere la mascherina maneggiandola dalla parte posteriore o dagli elastici;
- lavarsi mani con soluzioni alcolica o con acqua e sapone.
Le mascherine vanno smaltite nei rifiuti indifferenziati.
Attenzione alle mascherine “egoiste”. Le mascherine che presentano una valvola sulla parte frontale agevolano la respirazione, favoriscono l'espirazione dell'aria che viene rilasciata all'esterno e non creano quindi condensa all’interno della mascherina stessa. Proprio questo elemento però le rende rischiose perché proteggono l’utilizzatore ma non le persone con cui viene in contatto. Per questo motivo, nei luoghi pubblici, è necessario usare le mascherine chirurgiche, eventualmente sopra alla mascherina con valvola.
Non sono soggetti all'obbligo i bambini al di sotto dei sei anni e i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina.
Le mascherine vanno indossate correttamente, devono cioè coprire contemporaneamente naso e bocca e non vanno spostate sul mento o sopra la testa.
Non devono essere scambiate fra le persone, ognuno deve avere la propria.
Non servono se si passeggia, si va in bicicletta o si viaggia in auto da soli e sono persino dannose se si fa sport (corsa, ginnastica aerobica, ecc…)
# messaggio # importante per tutti voi che ci seguite. Oggi pomeriggio (20 aprile 2020 ndr) a molti cittadini del nostro territorio (quelli iscritti al servizio) arriverà un messaggio tramite gli alert system comunali.
Il messaggio riporterà testualmente "L'Azienda USL di Imola informa che la terapia per curare la malattia da Coronavirus è tanto più efficace se si avvia presto, all'inizio dei sintomi.
E' quindi importante chiamare subito il # medicodifamiglia, appena si riscontrano # febbre, # tosse , grande # stanchezza, # difficoltà a # respirare, # alterazioni di # gusto e # olfatto.
Il medico di famiglia può attivare le unità di continuità assistenziale composte da medico ed infermiere, per effettuare al più presto la visita a domicilio ed avviare la cura con i farmaci. Il medico di famiglia è contattabile dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì. Di notte, il sabato e la domenica contattare il Numero Verde 800 040 050"
Vogliamo spiegarvi subito il # perché di questo nuovo # alert, in modo che chi ci segue continui ad essere nostro # alleato nella corretta comunicazione.
Nelle scorse settimane alcune delle persone che si sono recate al Pronto Soccorso con sintomi suggestivi di malattia da Covid, non avevano mai contattato il loro medico di famiglia. Erano rimaste a casa qualche giorno con la febbre o gli altri sintomi e, vedendo che non miglioravano, sono andati al PS. Se avessero chiamato subito il proprio medico di famiglia e questo avesse ritenuta opportuna la visita, entro qualche ora sarebbero intervenute le # USCA e - se del caso - avrebbero avviato la terapia con idrossiclorichina, eventualmente associata con un antibiotico ed un antivirale. Questa terapia mostra un'efficacia maggiore nell'evitare il peggioramento della malattia quando è avviata entro due-tre giorni dai primi sintomi. Più si aspetta, meno incisiva è la terapia. Quindi, se avete i sintomi, chiamate # subito il vostro Medico di famiglia. Ecco perché ci è parso utile approfittare ancora della collaborazione delle nostre Amministrazioni Comunali e di tutti i cittadini con questo nuovo messaggio.
# Grazie a tutti voi per la # pazienza e l'attenzione e # fategirare # celafaremo # insieme # VICINIdaCASA
I cittadini che presentano febbre superiore ai 38 gradi associata a sintomi quali stanchezza, tosse, raffreddore, difficoltà respiratorie, alterazioni del gusto e dell’olfatto, devono chiamare prontamente il loro curante per una prima valutazione telefonica.
I medici di famiglia sono disponibili telefonicamente dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì,mentre nei notturni prefestivi e festivi è possibile riferirsi al Numero Verde di continuità assistenziale 800 040 050.
I Medici di famiglia valuteranno le condizioni e se necessario attiveranno le Unità Speciali di Continuità Assistenziale per la visita e l'eventuale consegna della terapia a domicilio.
Allo scopo di supportare i cittadini in questo momento emergenziale che costringe molti di noi all'isolamento e al distanziamento sociale, l'équipe degli psicologi aziendali ha attivato una serie di sportelli di ascolto a distanza
Si invitano i cittadini a NON recarsi personalmente in Pronto Soccorso in caso di sintomi simil-influenzali e respiratori, ma a chiamare telefonicamente il proprio medico di famiglia o l’Igiene e Sanità Pubblica 0542604959 (dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 13) e, solo in caso di emergenza sanitaria, il 118.
Nel caso di accesso:
Ci viene segnalato che alcune persone pubblicano sui social fotografie di personale sanitario che si reca presso il domicilio di cittadini per situazioni sanitarie di emergenza. Vogliamo ricordare a tutti che si tratta di una grave violazione della privacy dei cittadini, oltre che degli operatori, e un comportamento che in questo delicato momento provoca anche un ingiustificato allarme sociale. Si ricorda che questi comportamenti sono perseguibili per legge.