La Regione Emilia-Romagna conferma per il 2023 l’investimento di 40 milioni per il Piano salute Mentale: ad Imola saranno destinati 3.294.364.
“La pandemia ha reso ancora più evidente l’importanza di prendersi cura della propria salute mentale e di quella degli altri – ha commentato Alba Natali, direttrice del dipartimento Salute Mentale Dipendenze Patologiche dell’Ausl di Imola – Le unità Operative del DSM–DP della Ausl di Imola orientano il proprio operato secondo il modello di Salute Mentale di Comunità. Condividiamo il principio espresso dall'OMS, secondo cui non c’è salute senza salute mentale, condizione ineludibile per lo sviluppo sociale ed economico delle comunità. Le nostre parole chiave sono: appropriatezza delle cure, prossimità, comunità, presa in carico globale della persona, domiciliarità. Le condizioni facilitanti lo sviluppo del disagio mentale si creano nei luoghi di vita e di lavoro delle persone, pertanto si curano nelle comunità in cui vivono le persone e con l’apporto delle comunità stesse”.
Assistenza territoriale, presa in carico integrata, globale ed interprofessionale delle persone, evitamento, ogni qualvolta possibile, dell’allontanamento e del ricovero in strutture per scongiurare l’esclusione sociale e promuovere, al contrario, il reinserimento comunitario. Sono questi i principi guida culturali, oltre che operativi, pienamente condivisi dai professionisti dell’Ausl e del Terzo Settore, oramai da decenni coprotagonista in questo ambito.
“Per questo il nostro Dipartimento predilige la metodologia del budget di salute ed il coinvolgimento degli utenti stessi, sostenendo il percorso regionale rivolto alla formazione di ESP (Orientatore Esperto in supporto tra pari) – spiega Alba Natali.
“C’è poi la necessità di rafforzare l’attenzione alle nuove forme di disagio, in particolare fra gli adolescenti e i giovani adulti – aggiunge - L’aumento dell’incidenza e della prevalenza dei disturbi mentali in queste fasce di età, diffuso in tutto il mondo occidentale, è concomitante ed aggravato dalla diffusione dell’uso di sostanze, dai fenomeni migratori, dalla pandemia Covid-19, dalla guerra: fattori che rendono più complesso il quadro e più difficile il compito di cura. Il ruolo del nostro dipartimento è anche quello di collaborare, a livello territoriale, per implementare modelli psico-sociali e non solo diagnostico-terapeutici, per evitare che le diverse forme di disagio (economico, sociale, relazionale, esistenziale, etc) siano troppo frettolosamente archiviate sotto l’etichetta del disagio psicologico, senza che vi siano letture ed interventi sui determinanti sociali della salute, di cui la sofferenza psichica è una componente ”.
Area Salute Mentale Adulti
I dati 2022 evidenziano come la maggior parte dei pazienti (57,1%) si colloca nella fascia d’età 40-69 anni, mentre la fascia inferiore ai 40 anni è il 28,3% e quella con oltre 70 anni il 14,6%.
La prevalenza delle diagnosi è stabile: le principali riguardano i disturbi riconducibili allo spettro psicotico (schizofrenia, disturbo schizotipico, disturbi deliranti e parte dei disturbi dell’umore/affettivi); seguono i disturbi nevrotici, legati a stress e somatoformi e i disturbi della personalità e del comportamento nell’adulto.
Potenziati i progetti individualizzati (Budget di Salute), così da consentire la permanenza al domicilio e il mantenimento di interazioni sociali, con complessivi 46 progetti. Con l’obiettivo di acquisire-recuperare abilità, senso di autostima e appartenenza alla comunità sono stati garantiti numerosi interventi psico-sociali nelle aree tempo libero, sport, attività espressiva e multimedia, gruppi per le famiglie e di auto-mutuo-aiuto, con gruppi-laboratori-attività, in parte assicurate da professionisti del dipartimento e in parte da cooperative e associazioni locali in rapporto di convenzione con l’azienda sanitaria.
In riferimento all’attività ospedaliera, invariati i ricoveri al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, con 290 dimissioni nell'anno; passano da 3 del 2021 a 2 nel 2022, i ricoveri allo SPOI (Servizio Psichiatrico Ospedaliero Intensivo) nel privato accreditato.
Area Neuropsichiatria Infanzia e adolescenza
Si registra un incremento significativo di casi in carico e della complessità dei quadri clinici.
Le patologie più riscontrate sono disturbi di linguaggio (nella fascia di età prescolare), di apprendimento, dello spettro dell'autismo e del neurosviluppo, e di ambito neurologico/neuromotorio e neurosensoriale.
Rilevanti in età preadolescenziale e adolescenziale sono i disturbi del tono dell'umore, d'ansia, del comportamento e della condotta. Significativa anche la quota di disturbi reattivi a gravi stress, traumatici dello sviluppo e dell'adattamento. In aumento gli accessi per disturbi dell'alimentazione e della nutrizione.
Area dipendenze patologiche
Per quanto riguarda le dipendenze, la loro composizione appare molto diversa rispetto agli anni ’90, quando i pazienti erano quasi tutti dediti all’eroina. Se oggi abbiamo ancora una maggioranza di persone che fanno uso di droghe (il 60%), questa percentuale comprende in particolare eroina e cocaina. Un’altra grossa fetta di dipendenze riguarda gli alcolisti: soggetti che fortunatamente arrivano quasi sempre in tempo per cominciare un recupero, grazie al buon funzionamento dei servizi o alla spinta delle famiglie. Molto significative anche dipendenze dal gioco d’azzardo e quella da internet, in quest’ultimo caso con un coinvolgimento maggioritario della fascia dei giovanissimi.