L’aumento graduale delle temperature sta creando il clima ideale per la proliferazione della zanzare. È utile difendersi non solo per i fastidiosi pomfi ma soprattutto perché possono trasmettere pericolose malattie: la specie Culex il virus West Nile, la zanzara tigre è un potenziale vettore di malattie infettive come la febbre di Chikungunya (malattia "spaccaossa"), la febbre di Dengue (con possibili manifestazioni a carattere emorragico), le infezioni da Zika Virus (pericolose se colpiscono donne in gravidanza).
Per tutti i cittadini è importante mettere in atto interventi e azioni di prevenzione. Ecco alcuni consigli utili al riguardo. Evitare qualsiasi ristagno di acqua (ne basta pochissima per far schiudere le uova delle zanzare), tenere puliti i cortili e le aree all’aperto da erbacce, sterpi, e rifiuti di ogni genere; svuotare le fontane e le piscine non utilizzate. Si consiglia di vestirsi sempre con pantaloni e maniche lunghe; colori chiari e non utilizzare profumi. Proteggere le parti scoperte con repellenti in commercio contenenti ad esempio dietiltoluamide (DEET) o picaridina (o Icaridina), verificando sempre le controindicazioni per età e le modalità di applicazione. Ripetere l’applicazione del repellente in caso di sudorazione intensa, o dopo aver effettuato il bagno in mare o in piscina. È consigliabile ridurre al minimo la presenza delle zanzare all’interno delle abitazioni utilizzando zanzariere e condizionatori. Si possono usare anche apparecchi elettroemanatori di insetticidi liquidi o a piastrine o zampironi, ma sempre con le finestre aperte.
E’ operativo il nuovo Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi 2024, incentrato sulle attività di contrasto alle zanzare, a partire da quelle tigre, per ridurne la densità di popolazione sul territorio. La Regione Emilia-Romagna finanzia il programma per supportare gli interventi di competenza nella lotta integrata (sanitaria e ambientale) agli insetti potenzialmente vettori di infezione per l’uomo (soprattutto contro la zanzara e alla zanzara comune). La sorveglianza sanitaria sui casi di malattia Chikungunya, Dengue, Zika e West Nile si svolge tutto l’anno, ma nel periodo di attività del vettore, quindi dall’1 maggio al 31 ottobre, viene potenziata. Nel medesimo periodo è attiva la sorveglianza entomologica condotta con la supervisione del Gruppo tecnico regionale, la fattiva collaborazione di Izsler (Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna) e Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia). Ai cittadini è chiesto di adottare nelle proprie case comportamenti corretti, a partire dai trattamenti larvicidi, sia per evitare la proliferazione degli insetti sia per proteggersi. I siti a rischio di infestazione da zanzare nelle aree pubbliche rappresentano infatti solo il 20-30% del totale, il rimanente 70-80% delle zone a rischio è di proprietà privata.
La lotta antilarvale consente di eliminare in breve tempo un grande numero di “potenziali” zanzare adulte, agendo solo nelle tombinature ed in tutti i posti dove vi sono raccolte d’acqua che non si possono eliminare. Si utilizzano quantità modeste di specifici prodotti, con un impatto ambientale minore rispetto a quello che spesso accompagna la lotta contro gli insetti adulti.
È infatti utile ricordare che la tipologia di trattamenti cosiddetti “adulticidi” ha tutta una serie di controindicazioni importanti: prima fra tutte la tossicità sull'uomo, ed in particolare su categorie a rischio (esempio bambini) per cui vanno utilizzati solo se davvero necessari ed in determinate condizioni, definite dal Piano Arbovirosi 2024 ed applicando una serie di misure di sicurezza (per maggiori informazioni https://salute.regione.emilia-romagna.it/notizie/regione/2024/marzo/lotta-alle-zanzare-in-emilia-romagna-pronto-il-piano-regionale-arbovirosi-2024).
Inoltre sono molto alte le probabilità di fenomeni di resistenza alla attività abbattente, oltre ad un modesto vantaggio temporale (solo pochi giorni) e al preoccupante contributo nella riduzione degli insetti utili quali, ad esempio, le api che fino a luglio inoltrato sono impegnate nella impollinazione degli alberi da frutto.
La ordinanze comunali vanno a regolamentare anche quegli impianti permanenti ormai diffusi che spesso vengono caricate con miscele di prodotti che possono essere emessi in atmosfera all’insaputa dei passanti. Vi è quindi l’obbligo di comunicare ai Comuni ed ai nostri servizil’installazione e l’utilizzo di questi impianti.
“Tornando alla esecuzione corretta dei più incisivi trattamenti antilarvali – spiega Massimo Gaiani, tecnico della prevenzione del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl - è necessario esaminare con attenzione l’area oggetto dell’intervento, registrando la presenza di tutti i luoghi di ristagno dell’acqua, ovvero i potenziali focolai di sviluppo larvale sui quali poi procedere alla distribuzione dei prodotti”.
Le tipologie dei prodotti utilizzabili distinti sulla base del meccanismo d’azione sono 3:
1 - La prima, a bassa tossicità e basso impatto ambientale ad azione meccanica si chiama Acquatain ed è costituita da in liquido che si diffonde sulla superficie dell'acqua formando un film molto sottile che uccide le larve di zanzara tramite un principio meccanico anziché chimico. Le larve, infatti, sono impossibilitate a respirare e muoiono per soffocamento; questo prodotto deve essere inserito nei pozzetti ogni 3 settimane e ripristinato in presenza di piogge consistenti.
2 - La seconda tipologia, basata sull’attività di tipo chimico, è costituita da prodotti che contengono i seguenti principi attivi quali: Pyriproxyfen, Methoprene e diflubenzuron. Queste molecole agiscono inibendo la formazione della cheratina e impedendo così la formazione dello scheletro esterno dell'insetto adulto. L’azione perdura per circa 21/30 giorni. Questi prodotti sono quindi consigliati per trattamenti di numeri elevati di pozzetti stradali, ad esempio quelli presenti in aree artigianali ed industriali per le quali è complesso garantire una cadenza settimanale del trattamento o per i pozzetti privati prima di lunghi periodi di assenza (ad esempio prima di andare in ferie). In questo ambito si consiglia (dove possibile) di cambiare periodicamente il principio attivo utilizzato.
3 - La terza tipologia, si basa sulla cosiddetta “lotta biologica” ed è anch’essa caratterizzata da bassissima tossicità e un minor impatto ambientale, in quanto contiene Bacillus thuringiensis israliensis attivo contro le larve della zanzara. Questi prodotti a base di bacillus thuringiensis, utilizzati da tempo nella lotta alla zanzara tigre, sono ormai disponibili solo per l’attività professionale e venduti in grandi quantità di prodotto.