Il 14 novembre si celebra la Giornata mondiale del diabete. La data corrisponde a quella di nascita del professor Banting, che assieme al suo allievo Best isolò l’insulina nel 1921, cambiando la storia dei malati di diabete mellito, permettendone la sopravvivenza.
“ Diabete e benessere” è il tema scelto per il World Diabetes Day 2024. Sono circa 62 milioni le persone affette da diabete in Europa, di cui oltre 4 milioni in Italia, e questa patologia rappresenta la quarta causa di morte a livello globale. In Italia, si registrano circa 80.000 decessi all’anno, corrispondenti a 9 morti evitabili ogni ora. È allarmante notare che, dal 2000, i casi di diabete sono raddoppiati, e si stima che ci siano almeno un milione di persone che hanno il diabete ma non lo sanno.
Nel nostro territorio, il numero totale di persone affette da diabete è di 7375. Di queste, 4050 sono uomini e 3325 sono donne. Analizzando le fasce d'età, notiamo che i bambini dai 0 ai 13 anni colpiti dal diabete sono 31, mentre tra i ragazzi dai 14 ai 17 anni, il numero è di 28. Gli adulti di età compresa tra i 18 e i 65 anni rappresentano 2675 dei casi, mentre la fascia degli over 66 conta ben 4641 persone affette da diabete.
“Questi numeri sottolineano l'importanza della prevenzione e della diagnosi precoce in tutte le età – spiega la dottoressa Anna Vacirca, diabetologa dell’Ausl di Imola -. Adottare uno stile di vita sano, mantenere un peso corporeo equilibrato, assumere una dieta bilanciata e fare attività fisica regolare sono misure preventive efficaci. È importante sottoporsi a screening regolari per individuare precocemente la malattia. Il diabete non trattato può portare a gravi complicanze come malattie cardiovascolari, danni ai nervi, problemi renali e retinopatia. È quindi essenziale un controllo costante e un trattamento adeguato."
Il 14 novembre si celebra la Giornata mondiale del diabete. La data corrisponde a quella di nascita del professor Banting, che assieme al suo allievo Best isolò l’insulina nel 1921, cambiando la storia dei malati di diabete mellito, permettendone la sopravvivenza.
“ Diabete e benessere” è il tema scelto per il World Diabetes Day 2024. Sono circa 62 milioni le persone affette da diabete in Europa, di cui oltre 4 milioni in Italia, e questa patologia rappresenta la quarta causa di morte a livello globale. In Italia, si registrano circa 80.000 decessi all’anno, corrispondenti a 9 morti evitabili ogni ora. È allarmante notare che, dal 2000, i casi di diabete sono raddoppiati, e si stima che ci siano almeno un milione di persone che hanno il diabete ma non lo sanno.
Nel nostro territorio, il numero totale di persone affette da diabete è di 7375. Di queste, 4050 sono uomini e 3325 sono donne. Analizzando le fasce d'età, notiamo che i bambini dai 0 ai 13 anni colpiti dal diabete sono 31, mentre tra i ragazzi dai 14 ai 17 anni, il numero è di 28. Gli adulti di età compresa tra i 18 e i 65 anni rappresentano 2675 dei casi, mentre la fascia degli over 66 conta ben 4641 persone affette da diabete.
“Questi numeri sottolineano l'importanza della prevenzione e della diagnosi precoce in tutte le età – spiega la dottoressa Anna Vacirca, diabetologa dell’Ausl di Imola -. Adottare uno stile di vita sano, mantenere un peso corporeo equilibrato, assumere una dieta bilanciata e fare attività fisica regolare sono misure preventive efficaci. È importante sottoporsi a screening regolari per individuare precocemente la malattia. Il diabete non trattato può portare a gravi complicanze come malattie cardiovascolari, danni ai nervi, problemi renali e retinopatia. È quindi essenziale un controllo costante e un trattamento adeguato."
Sabato 16 novembre, dalle ore 8.30 fino alle 12.30 presso la Farmacia Comunale dell'Ospedale via Emilia 95 a Imola si avrà la possibilità di poter fare uno screening gratuito per calcolare la probabilità di insorgenza del diabete tipo 2 grazie alla collaborazione dei medici diabetologi e infermieri della Ausl di Imola, di SFERA, società di gestione delle farmacie comunali, e con l’aiuto dei volontari di Glucasia.
Nel pomeriggio (dalle ore 15.30 alle 17.30) appuntamento alla prestigiosa Sala Annunziata ex chiesa, via F.lli Bandiera n.17 in centro storico a Imola in cui i si affronterà il tema della prevenzione nella gestione del diabete. Il convegno “Benessere e Salute: come vivere al meglio con il Diabete” è organizzato in collaborazione con l’associazione Glucasia.
La prevenzione primaria del diabete di tipo 2 si identifica con la promozione di stili di vita corretti finalizzati anche alla prevenzione dell’eccesso ponderale. L’adozione di uno stile di vita sano e attivo può prevenire fino all’80% dei casi di diabete di tipo 2, che, se trascurato può, causare malattie cardiache, cecità, amputazioni, insufficienza renale, morte precoce. Nel diabete di tipo 1 la prevenzione si identifica con la diagnosi precoce. In entrambe le tipologie di malattia l’adeguata gestione della patologia da parte del paziente e del team diabetologico ne consente il controllo ottimale e la riduzione delle complicanze.
Il diabete mellito di tipo 1 è una patologia cronica, autoimmune, dipendente da un’alterazione del sistema immunitario, che comporta la distruzione di cellule dell’organismo riconosciute come estranee e verso le quali vengono prodotti degli anticorpi (autoanticorpi) che le attaccano. Nel caso del diabete tipo 1, vengono distrutte le cellule del pancreas che producono insulina (cellule beta). L’insulina è l’ormone che regola i livelli di glucosio (zucchero) nel sangue e, come una chiave che apre una porta, ne permette l’ingresso nelle cellule per essere utilizzato come fonte di energia. Il principale segno della malattia è, perciò, l’eccesso di glucosio nel sangue (iperglicemia). Il diabete di tipo 1 rappresenta circa il 10% dei casi di diabete. È detto anche diabete giovanile o insulino-dipendente, per distinguerlo dal tipo 2 (detto anche dell'adulto), in quanto insorge, di solito, in giovane età e l’unico trattamento possibile è quello con insulina. Si sviluppa in genere durante gli anni dell’adolescenza, ma può comparire anche in bambini neonati o in giovani adulti e dura tutta la vita.
Il diabete di tipo 1 può essere difficilmente prevenuto, in quanto sono ancora poco chiari i fattori di rischio, che interagiscono con la predisposizione genetica scatenando la reazione autoimmunitaria.
Il diabete mellito di tipo 2, detto anche diabete dell’adulto, rappresenta il 90% dei casi di diabete. È una malattia cronica non trasmissibile caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue ed è dovuta a un’alterazione della quantità o del meccanismo d'azione dell’insulina. È detto di tipo 2 per differenziarlo dal tipo 1 (detto anche diabete giovanile, 10% dei casi), in quanto si tratta di due patologie distinte, per cause, età di insorgenza, sintomatologia di esordio, terapia e possibilità di prevenzione. Il diabete di tipo 2 è fortemente correlato a sovrappeso e obesità, scorretta alimentazione, sedentarietà nonché a condizioni socio-economiche svantaggiate e pertanto è, in parte, prevenibile attraverso interventi sull’ambiente di vita e azioni che favoriscano la modifica degli stili di vita non salutari, in particolare per quel che riguarda l’alimentazione e l’attività fisica. L'insulina è un ormone, prodotto dalle cellule del pancreas, che, come una chiave che apre una porta, permette l’ingresso del glucosio (zucchero) circolante all’interno delle cellule, dove viene utilizzato come fonte di energia. Se il pancreas non produce una quantità sufficiente di insulina o se gli organi bersaglio (muscolo, fegato, tessuto adiposo) non rispondono in maniera adeguata all’ormone, il corpo non può utilizzare il glucosio circolante come fonte di energia e il glucosio resta nel sangue, dove i suoi livelli diventano sempre più alti (iperglicemia) causando danni a vari organi.
La maggior parte delle persone con diabete mellito di tipo 2, al momento della diagnosi, presenta entrambi questi difetti: insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas (deficit parziale di insulina); inadeguata risposta all’insulina (insulino-resistenza). La malattia si presenta in genere in età adulta (circa i 2/3 dei casi di diabete interessano persone di oltre 64 anni), anche se negli ultimi anni, un numero crescente di casi viene diagnosticato in età adolescenziale, fatto questo correlabile anche all’aumento dei casi di obesità infantile.