Le intossicazioni da funghi risultano tutt'oggi molto frequenti in Italia, anche perchè sono certamente proporzionali al rilevante numero di racoglitori ed al grande numero di specie fungine.
Nella Regione Emilia-Romagna si verificano ogni anno centinaia di ricoveri per intossicazione da funghi, la maggioranza dei quali avviene nel periodo autunnale (quando è abbondante la crescita della maggior parte delle specie). Il numero reale di intossicati è però senz'altro più elevato rispetto ai ricoveri, in quanto il ricovero non è sempre necessario o non viene registrato come forma di intossicazione da funghi.
Il numero di decessi dovuti alla consumazione di funghi è fortunatamente più basso, forse sottostimato, comunque non trascurabile.
In caso di intossicazione da funghi, il tempo che precede la comparsa dei sintomi (tempo di latenza) varia da qualche minuto ad alcuni giorni. Le classiche 6 ore di latenza separano le "SINDROMI A BREVE INCUBAZIONE" (solitamente con esito benigno) dalle "SINDROMI A LUNGA INCUBAZIONE" (avvelenamenti gravi, potenzialmente anche mortali).
Quasi tutte le intossicazioni si manifestano con nausea, vomito, senso di gonfiore, diarrea e dolori; solitamente non c'è febbre.
Tali sintomi possono rappresentare "tutta" la malattia, oppure possono essere solo una "prima fase" di gravi avvelenamenti comportanti un danno "citotossico" cioè a carico delle cellule del fegato, rene, sistema nervoso centrale, o ancora "accompagnare" altri sintomi, quali sudorazione profusa, disturbi visivi, difficoltà respiratorie, bradicardia, vampata di calore e rossore, delirio, allucinazione, orticaria, dolori muscolari, disturbi urinari.
A parte i funghi, pochi altri alimenti possono vantare tanti e tanto gravi problemi per l'uomo.
Le ragioni principali delle intossicazioni consistono:
Una raccomandazione che non è mai superflua: nessuna regola empirica può consentire di distinugere i funghi commestibili da quelli velenosi; per cui è sempre necessaria la perfetta conoscenza "botanica" delle specie.
Quando li acquisti in negozio accertati che sia sempre esposta la certificazione dell'Ausl.
L'unico modo sicuro per stabilire la commestibilità di un fungo è quello di classificarlo.
Per prevenire le intossicazioni da funghi, le Aziende UU.SS.LL. della Provincia di Bologna hanno attivato un Ispettorato micologico, al quale i cittadini interessati possono rivolgersi, secondo le modalità di accesso previste dai vari Dipartimenti, per un esame gratuito degli esemplari raccolti.
I funghi devono essere presentati interi ed in un buono stato di conservazione, entro contenitori rigidi ed areati.
L'attività istituzionale dell'Ispettorato micologico, nell'ambito del Dipartimento di Prevenzione, comprende diverse funzioni, relative soprattutto al controllo dei funghi freschi, secchi o comunque conservati oggetto di commercio.