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Rapporti con i genitori

 

È normale non riuscire a parlare di sesso con i genitori?

La sessualità è un argomento più che mai diffuso nella nostra quotidianità. I mass media lo utilizzano nei messaggi pubblicitari più banali, sui giornali sia quotidiani che settimanali fioriscono articoli di ogni genere sulla sessualità, mentre sono più rari i programmi televisivi di tipo educativo o culturalmente validi per trattare una tematica così importante. Nonostante si pensi sia così sfatato il tabù della sessualità, tutti si domandano come mai esistano ancora oggi profonde remore da parte dei figli e dei genitori, che impediscono un dialogo aperto e sereno su tale argomento. La risposta è semplice: possiamo cercare di razionalizzare tutto, ma fatichiamo molto a controllare le nostre emozioni più profonde e neppure la cultura ci può impedire di ascoltarle. Tutto ciò che riguarda la sfera sessuale coinvolge un aspetto profondo dell'intimità personale ed è normale che ciascuno di noi possa sentirsi coinvolto da tali emozioni molto intense, tanto da far emergere un certo disagio. Se si considera poi quanto può essere già delicata e complessa la gestione del rapporto genitori/figli, in particolare nell'adolescenza, non ci dobbiamo stupire di quanto può essere compromesso un dialogo sereno ed equilibrato su un argomento che coinvolge non solo emozioni personali ma anche di relazione tra i due interlocutori. Può capitare che per una serie di fortunate coincidenze le tensioni si allentino e genitori e figli riescano a comunicare sul tema della sessualità. E' comunque piuttosto raro, e anche discutibile, che tra loro si possano scambiare confidenze molto intime, cosa che invece è usuale fare con l'amico o l'amica o il gruppo dei pari. Per voi ragazzi/e è più facile trovare quale riferimento neutrale e competente un adulto esterno alla famiglia, per avere informazioni o per ottenere un consiglio e/o un incoraggiamento. Alle volte lo si sceglie anche come amico "esperto", depositario di qualche intimo segreto.

 

Ho 16 anni e non faccio altro che litigare con i miei genitori per ogni minima sciocchezza. È normale?

L'età adolescenziale è per definizione l'epoca in cui i/le ragazzi/e sentono il bisogno di esprimere ai propri genitori il loro spirito oppositivo. E' il modo più comune di affrontare la sfida della crescita, della differenziazione dai genitori e dagli adulti in generale. Questa sorta di protesta è funzionale alla crescita. In questo incontro e scontro tra genitori e figli, i/le ragazzi/e si cimentano nella lotta per mettersi alla prova a "giocare il gioco della vita", sperimentando che anche le forze aggressive possono essere creatrici, innovatrici e non solo distruttive. L'obiettivo finale è la conquista del proprio posto di adulto e non ci si può sottrarre al "passaggio della staffetta" che rende possibile la continuità delle generazioni e della vita. Detto questo, puoi dedurre che i tuoi "litigi" non solo sono "normali", ma anche "funzionali e necessari". Rimane comunque importante non rinunciare al rapporto coi genitori, anche se le idee possono essere divergenti: lo scambio dei punti di vista aiuta il contatto reciproco, incentiva la comunicazione e mantiene un dialogo aperto fra gli interlocutori.

 

I miei genitori non mi concedono le libertà che hanno i miei amici. Che cosa posso fare?

E' normale dopo i quattordici, quindici anni, sentire il desiderio di maggiore libertà ed indipendenza. Questo desiderio rappresenta una spinta vitale. Purtroppo spesso questo non si concilia con le regole e i divieti imposti dai genitori a causa delle loro preoccupazioni, delle loro perplessità e della tendenza a vedere rischi in ogni luogo. I pericoli associati all'incontro con persone sbagliate, allo "sballo" in discoteca, alla guida spericolata, spingono i genitori ad imporre regole e sanzioni a volte piuttosto rigide. Dal loro punto di vista si tratta di un modo di agire per il bene dei figli. Dal punto di vista di questi ultimi, tutto ciò può risultare incomprensibile o addirittura insopportabile. Può essere utile quindi rassicurare i genitori facendo loro conoscere le persone e gli ambienti che si frequentano. Si può spiegare loro qual è il motivo del voler "far tardi" e pattuire un orario diverso da quello normalmente concesso. Se viene accordato un permesso è molto importante rispettare la nuova regola stabilita, per non tradire la loro fiducia ed evitare che il permesso venga revocato in futuro. Questo è solo un esempio per sottolineare come, benché inevitabilmente ci siano delle regole, spesso per ottenere qualcosa di più sia meglio una spiegazione e un dialogo oggi, al posto di una scusa o di un alibi domani, che potrebbe portare ad ulteriori restrizioni della libertà o ancor peggio a sperimentare le conseguenze di quelle situazioni tanto temute dai genitori.

 

È difficile fare i figli di genitori separati?

La separazione tra i genitori è un evento traumatico da affrontare sia per i figli che per gli stessi genitori. I figli adolescenti possono risentire in modo particolare di questa situazione perché si trovano in una fase di grandi trasformazioni e di grandi incertezze. Proprio quando il ragazzo/a preferirebbe che i genitori rimanessero come figure immobili e cristallizzate sullo sfondo della propria vita quotidiana per poter essere comunque utilizzati come riferimenti sicuri al bisogno, secondo anche l'antica dimensione infantile, si trova invece a dover far fronte ad una situazione in cui le figure genitoriali irrompono nella sua vita con il conflitto di coppia e con la loro "crisi". E' qui che l'adolescente può temere di perdere una delle poche cose che gli danno il senso della stabilità: la solidità del proprio nucleo famigliare. Le difficoltà più forti dei figli di coppie separate insorgono quando il genitore fatica a ridefinirsi nel cambiamento di vita e cerca nel figlio un alleato contro l'altro coniuge o un partner sostitutivo. Quando invece i genitori separati, superato il primo momento di normale squilibrio, utilizzando tutte le loro risorse si riorganizzano, i figli possono trasformare quella "crisi famigliare" in una importante esperienza di vita. La capacità dei genitori di riadattarsi, di recuperare la loro efficienza nel cambiamento è un importante segnale per i figli che possono a loro volta trasformare la difficoltà di essere "figli di genitori separati", in un accadimento della vita che porta in sé non solo elementi frustranti, ma anche contenuti positivi e valorizzanti di maturazione e di crescita.

 
 

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