La mortalità, sebbene sia un indicatore parziale, è considerata a livello nazionale e internazionale una delle principali dimensioni di outcome nella valutazione dell'efficacia di interventi volti al miglioramento delle Salute pubblica e più in generale dei Sistemi Sanitari.
Le cause di morte analizzate sono codificate secondo la classificazione internazionale delle malattie (International Classification of Diseases - ICD IX-X).
I dati vengono mostrati sotto forma di "tassi standardizzati" così da permettere un confronto migliore con le altre AUSL e con la Regione Emilia Romagna, quantificando il fenomeno al netto dei fattori confondenti (età, sesso, ecc.). Prima di addentrarci nell'analisi dei dati riportati nel presente capitolo è opportuna una premessa. L'analisi dei dati di mortalità è utile soprattutto considerando un trend di un certo numero di anni, infatti, è nella serie storica di un fenomeno che si delineano in maniera chiara le variazioni dello stato di salute. Una singola annualità molto spesso è da prendere come evento isolato, conseguente a situazioni estemporanee di casualità, che in un periodo medio lungo trovano una loro logica di normalità. A seguire vengono riportati i dati epidemiologici relativi a due malattie infettive (AIDS e Tubercolosi) scelte tra tutte le malattie per la potenziale gravità ed i risultati raggiunti dal Servizio Sanitario Regionale grazie ad efficaci percorsi di diagnosi e cura.
Analizzando i dati sulla mortalità, nel periodo 2008-2010, scomposti per ambiti aziendali e in ordine decrescente per l'anno 2010 (Grafico 1.37), si può evidenziare:
Nel Grafico 1.38 la mortalità registrata nel 2010 è scomposta per genere, per ambiti aziendali con indicazione della media regionale. Per quanto riguarda il sesso maschile, l'AUSL di Ferrara presenta il tasso di mortalità più elevato (1.047) e l'AUSL di Rimini il più basso (831); per quanto riguarda il sesso femminile l'AUSL di Ferrara presenta il tasso di mortalità più elevato (1.063) e l'AUSL di Ravenna il più basso (894).
Se analizziamo la serie storica (2001-2010) rappresentata nel Grafico 1.39 sulla mortalità per genere dell'AUSL di Imola, si può osservare che nel 2010 la mortalità femminile si è nuovamente avvicinata alla media regionale (965 vs 961), correggendo il dato anomalo dell'anno precedente. Per quanto riguarda la mortalità maschile nel 2010 il tasso per 100.000 abitanti è inferiore alla media regionale (889 vs 929).
Si rileva, inoltre, che la mortalità registrata nel 2010 sia per il sesso maschile che per quello femminile ha raggiunto il valore più basso dell'intero periodo considerato.
I grafici che seguono presentano i tassi standardizzati di mortalità nell'AUSL di Imola a confronto coi valori medi regionali, per le principali cause, relativi all'anno 2010, distintamente per genere. Esaminando le prime tre cause di morte si può osservare che al primo posto si posizionano i decessi per "Malattie del sistema circolatorio", al secondo i "Tumori" (per il sesso maschile questa è la prima causa di morte) ed al terzo le "Malattie dell'apparato respiratorio".
Il confronto con i tassi regionali permette di evidenziare che:
Riguardo alle "Malattie del sistema circolatorio" (Grafici 1.41) che rappresentano complessivamente la prima causa di morte, si osserva che l'AUSL di Imola nel 2010 ha una mortalità inferiore a quella media regionale sia nei maschi che nelle femmine e l'andamento risulta costantemente in riduzione negli ultimi anni.
Rispetto al grande aggregato "Tumori" (Grafici 1.42), che rappresentano la seconda più importante causa di morte per l'anno 2010, il tasso di mortalità dell'AUSL di Imola è per le femmine superiore alla media regionale (280 vs 270) ed in lieve diminuzione rispetto all'anno precedente. Per i maschi l'AUSL di Imola è posizionata nel 2010 al di sotto della media regionale (319 vs 341), valore che rappresenta uno dei più bassi di tutte le Aziende USL della Regione.
Se si analizza la mortalità per tumore nel 2010 scomposta per le principali neoplasie (Grafici 1.43) si evidenzia: riguardo al genere femminile, i tassi di mortalità più elevati in ordine decrescente si osservano per i tumori della mammella, dei polmoni e delle cellule del sangue (leucemie, linfomi ecc); riguardo al genere maschile, i tassi di mortalità più elevati in ordine decrescente si osservano per i tumori dei polmoni, del colon e delle cellule del sangue.
Grafici 1.43 - Tasso di mortalità per i principali tumori: AUSL di Imola e confronto RER. Anno 2010
Si propone un aggiornamento e un approfondimento in merito alla morbosità, espressa come indici di prevalenza e di incidenza, rispettivamente per AIDS e Tubercolosi.
AIDS - Nel 2010, il tasso di prevalenza (che indica la proporzione dei soggetti malati sopravviventi) dei casi di AIDS per l'AUSL di Imola è il secondo migliore di tutta la Regione (solo l'AUSL di Ravenna evidenzia un tasso più alto), ben superiore alla media regionale (61,4 vs 40,7 per 100.000 abitanti), come evidenziato in Tabella 1.44.
Il tasso di prevalenza esprime il numero dei malati di AIDS ancora in vita e dunque risente in maniera sensibile dell'efficacia delle terapie antiretrovirali nel garantire una più lunga sopravvivenza dei malati.
* I casi prevalenti alla fine di un determinato anno sono tutti i casi, diagnosticati negli anni precedenti o nello stesso anno, che risultano in vita alla fine dell'anno considerato. Sono stati considerati solo i casi residenti in Emilia Romagna al momento della diagnosi.
** Il tasso è calcolato utilizzando la popolazione residente al 31/12 dell'anno in esame.
L'incidenza - ossia i nuovi casi che vengono diagnosticati ogni anno in rapporto alla popolazione - nel periodo 1993-2010 risulta in calo tendenziale e progressivo con una sostanziale stabilizzazione negli ultimi anni. Nel Grafico 1.45 sono rappresentati i valori assoluti per il periodo preso ad esame e la linea di tendenza.
Per quanto riguarda l'AUSL di Imola, in Tabella 1.46, si osserva che l'incidenza media registrata nel biennio 2009-2010, grazie ad una diagnosi di ulteriori 2 nuovi casi, risulta essere sensibilmente inferiore alla media regionale (0,8 per 100.000 ab. vs 2,1) ed in netta diminuzione rispetto al dato medio del biennio 2006-2007 e 2008-2009. Si ricorda che, in una malattia a bassa incidenza come l'AIDS, piccole variazioni nel numero annuale di casi causano significative modificazioni dell'incidenza stessa.
* Per ciascun periodo considerato il numero di casi incidenti include i ritardi di notifica. Sono stati considerati solamente i casi residenti in Emilia-Romagna al momento della diagnosi
** Popolazione di riferimento: media delle popolazioni residenti al 01/01 negli anni considerati
TUBERCOLOSI - In Tabella 1.47 si rappresenta il tasso di incidenza dei casi di TBC per 100.000 abitanti a confronto con i tassi registrati nelle altre realtà aziendali e con la media RER.
* I casi incidenti in ogni anno sono quelli notificati nello stesso esercizio. Sono stati considerati solamente i casi residenti e/o domiciliati in Emilia Romagna al momento della diagnosi. Il tasso è calcolato utilizzando come popolazione di riferimento la media delle popolazioni residenti al 31/12 negli anni considerati.