Ogni anno nel mese di marzo si celebra la settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale,un'azione di sensibilizzazione della popolazione sul consumo cosciente di sale in cucina
(http://www.worldactiononsalt.com/awarenessweek/index.html).
Nel 2016 la settimana corre tra il 29 febbraio ed il 6 marzo, e si tratta del
10° anniversario della Campagna promossa dal WASH (World Action on Salt and Health), e alla quale hanno aderito la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) ed il Gruppo Intersocietario Meno Sale Più Salute.
Il tema quest'anno riguarda la sensibilizzazione dei consumatori sulla diffusa presenza di sale nascosto nei cibi e l'eccessivo consumo di sale fin dall'infanzia, invitando tutte/i ad una scelta consapevole di alimenti meno ricchi in sale, attraverso la lettura dell'etichetta nutrizionale.
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Il sale, di per sé indispensabile per la vita, se consumato in eccesso puòcostituire un problema per la salute.
"Il termine "sale" viene usato per indicare ciò che chimicamente si chiama "clorurodi sodio"- spiega la Dr.ssa Ivana Stefanelli, medico igienista del DipartimentoSanità Pubblica -Il sodio è un minerale che, oltre ad essere necessario almantenimento dell'equilibrio acido-basico e all'eccitabilità delle fibrenervose e muscolari, svolge la funzione principale di regolare il livellodell'acqua nell'organismo. Se introdotto in eccesso, però, esso favorisce l'ipertensione arteriosa (la cossiddetta pressione alta), e quindi malattie cardiovascolari come infarti e ictus; disfunzionirenali, osteoporosi e tumore allo stomaco".
Qual è dunque la dose "giusta" di sale?
"Il nostro organismo elimina giornalmente da 0,1 a 0,6 grammi di sodio, quantità che va reintegrata tramite l'assunzione di alimenti ebevande - continua la nutrizionista - In condizioni normali non sarebbe pertantonecessario aggiungere sale ai cibi, in quanto quello naturalmente presente è sufficiente,mentre in condizioni di sudorazione estrema e prolungata o di situazionipatologiche (traumi, disturbi gastrointestinali acuti e cronici, malattierenali) il fabbisogno di sodio può aumentare. Ritenendo utopistico la totaleassenza di sale in cucina e a tavola, i nutrizionisti raccomandano di nonsuperare i 5 grammi al giorno (circa un cucchiaino da caffè), in cui vacomputato anche il sale aggiunto naturalmente o tecnologicamente agli alimenti".
La realtà è però che ogni giorno l'italianomedio ingerisce in media circa 10-15 grammi di sale, quindi 2-3 volte quello fisiologicamente necessario. Si stima che un cucchiaino di sale al giorno inmeno potrebbe ridurre del 23% il rischio ictus e del 17% il rischio di malattiacardiovascolare,evitando in totale 4 milioni di morti.
Ottimi motivi perrinunciare al sale, ma come farlo senza perdere il gusto del cibo?
"Per gli adulti, riducendo gradualmente ilsuo consumo e quindi migliorando la propria sensibilità gustativa, che il saleriduce "bruciando" le papille della lingua- conclude la Stefanelli - È invece utile e sano usare spezie come peperoncino, cardamomo, zenzero, curcuma, curry,zafferano; erbe aromatiche come rosmarino, prezzemolo, salvia, timo e condimenti quali limone, aceto,etc.
Salumi e formaggi stagionati, moltoricchi di sale e grassi saturi, vanno assunti con moderazione e all'interno diuna dieta ben equilibrata. Ma il veto più fortedeve riguardare il "cibo spazzatura":snack salati, alimenti fast food (ricchi di sale e grassi di bassa qualità) e inscatola e sotto sale.
Fondamentaleinvece seguire la regola di mangiare ogni giorno almeno 5 porzioni di frutta e verdura freschi, che contengono buone quantità di potassio, antagonista delsodio, oltre a una vasta gamma di sostanze a vario titolo protettive per ilnostro organismo. Infine, è importante abituare i bambini fin da subito adapprezzare cibi poco salati, non aggiungendo sale nelle pappe fin dal primoanno di vita".
Materiale legato alle campagne
Promuovere la salute favorisce l'autonomia delle persone, che diventano capaci di controllare da sole il proprio stato di salute e i relativi elementi (individuali, sociali, ambientali) che la influenzano, nel tentativo di migliorarla sempre.
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