Lunedì 23 settembre riapre l’ispettorato Micologico dell’Ausl di Imola e il servizio sarà attivo fino al 30 novembre 2024 (salvo proroga del periodo in base all'andamento stagionale). L'arrivo del periodo autunnale favorisce la crescita dei funghi, sono tante le specie e la varietà ma purtroppo non tutte mangiabili. Alcune varietà tossiche o velenose assomigliano a quelle commestibili e possono confondere il raccoglitore poco esperto, trasformando una buona pietanza in un rischio per la salute. Per prevenire tali rischi, l’Ispettorato Micologico dell’Ausl di Imola è a disposizione dei cittadini, nella sede di:
Polo Territoriale della Città di Imola: Ispettorato Micologico dell’AUSL di Imola via Amendola 8
orari di apertura al pubblico dal 23 settembre fino al 30 novembre 2024 nei giorni:
lunedì, martedì, giovedì e sabato dalle 12.30 alle 13.30 tel. 0542 604944 - 606950.
Nei giorni di mercoledì e venerdì saranno comunque soddisfatte le domande di certificazione contattando il front office che, inoltre, sarà disponibile per fornire informazioni al numero telefonico 0542604950 negli orari d’ufficio dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30.
Si precisa che, al di fuori del periodo apertura stagionale sopra indicato, sarà comunque possibile ottenere la certificazione di commestibilità dei funghi sempre contattando, per ricevere le relative informazioni e modalità di conferimento dei funghi, il front office al numero telefonico 0542604950 negli orari d’ufficio dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30.
La certificazione dell'ispettorato è a titolo gratuito e ricomprende sia i funghi destinati al consumo diretto sia le partite di funghi spontanei destinati alla vendita.
” Nel corso degli anni abbiamo identificato diversi funghi velenosi come: Amanita phalloides, Lepiota a piccola taglia, Galerina marginata, Entoloma lividum (sinuatum), Cortinarius orellanus ecc.. funghi che possono portare alla morte o alla necessità di un rapido trapianto di organi. – spiega Francesco Baldinini micologo dell’Ausl di Imola – Inoltre, con costante e preoccupante regolarità sono stati presentati anche atri funghi come: Clitocybe olearia, Hypholoma fascicolare, clavaria, Russula emetica e Agaricus xanthoderma (xantodermus), che possono provocare intossicazioni/avvelenamenti di varia entità. Molti di questi funghi velenosi o tossici spesso sono stati raccolti in parchi delle città o giardini domestici. Purtroppo non sono neppure mancate situazioni – prosegue Baldinini - in cui i cittadini non si sono rivolti a noi e sono finiti in ospedale con gravi complicazioni. Tra le cause più comuni di errore il confondere funghi mangerecci con sosia non commestibili capaci di trarre in inganno con la loro somiglianza i raccoglitori. Come nel caso delle pericolosissime Lepiota a piccola taglia (Helveola, bruenneoincarnata, josserandii) che, invece, possono essere scambiate con l'innocuo e commestibile Marasmius oreades (gamba secca/chiodino)”.
Inoltre sempre con maggiore frequenza si segnalano casi di bambini che, probabilmente incuriositi dai colori e dalla forma, ingeriscono funghi raccogliendoli dai prati in cui giocano. In questi casi, prima di recarsi al pronto soccorso, si consiglia sempre di raccogliere i funghi nell’area in cui i bambini stavano giocando in modo da poterli sottoporre al giudizio del micologo.
È indispensabile per la propria sicurezza sottoporre tutti gli esemplari raccolti al controllo dell’ispettorato micologico prima del consumo, ricordando che per una buona riconoscibilità i reperti devono essere integri (devono essere presenti sia il gambo che il cappello), e che i funghi raccolti devono essere riposti in contenitori adeguati, (rigidi o a rete) ed areati ed idonei a diffondere le spore. Vietatissime le buste di plastica o i sacchetti.
Nel caso si sospetti un caso di avvelenamento o di intossicazione è necessario contattare il 118 o recarsi al Pronto Soccorso, riferendo al personale sanitario quanto tempo è intercorso tra l’ingestione dei funghi e la comparsa dei sintomi e descrivendo con precisione i funghi ingeriti. Si sottolinea che eventuali funghi non utilizzati o scarti della pulitura devono essere portati con sé in ospedale perché possono essere di grande aiuto per l’identificazione.
L'anno 2023 è stato caratterizzato da condizioni climatiche avverse alla crescita dei funghi, in particolare lunghi periodi di caldo associati ad una prolungata siccità in cui si alternavano piogge intense ma tropo brevi, pertanto a causa della conseguente modesta raccolta le segnalazioni al Pronto Soccorso sono state inferiori al passato registrando due casi di sospetta intossicazione e/o avvelenamento che si sono risolti senza conseguenze.